Ennio Morricone

Inizierò con una foto:

L’Arena di Verona per il concerto di Ennio del 22 agosto

Come da didascalia, rappresenta l’Arena di Verona in occasione del concerto tenuto dal Maestro Ennio Morricone il 22 agosto. In buona sostanza, fosse caduto uno spillo difficilmente avrebbe raggiunto terra! Con tutta probabilità, per la zona non numerata vendono più biglietti di quanto il buonsenso non vorrebbe, considerato che gli spazi iniziavano a diventare davvero risicati… Arrivando per tempo, però, si può stare piuttosto larghi. Cuscino NECESSARIO e vedrete che comunque ci sarà lo stesso da spostarsi di quando in quando, il marmo è davvero troppo ortopedico!

Il biglietto l’ho comprato quattro mesi prima (quasi precisi dai, il 23 aprile) dopo aver saputo dell’esistenza di questo concerto da S ad una pizzata di compleanno verso l’inizio del mese. Vuoi per il largo anticipo, vuoi per il periodo ferieggiante, non ci sono stati molti altri adepti ma s’è subito aggiunta anche B, costituendo così una comitiva di tre persone.

Il concerto iniziava alle 21.30 con apertura dei cancelli due ore prima. Arrivati all’Arena direi per le 17.30 circa, davanti ai cancelli non c’era ancora nessuno, così ci siamo concessi uno spritz per far passare un po’ di tempo. Siamo tornati all’attacco dopo un’oretta e avevamo preso di mira l’ingresso XI, salvo carpire poi da una conversazione tra uno dei tizi agli ingressi e un probabile spettatore che quello sarebbe stato aperto solo dopo rispetto ad altri, così ho chiesto conferma e il tizio con spiccato accento veneto ha confermato. Ci siamo così lanciati verso l’ingresso LXIII dove iniziava ad esserci un piccolo gruppetto. Che cacchio, non poteva dircelo prima il tipo? Mah!

Vabbe’ dai andiamo al sodo! Ennio, in gran forma (cammina in un modo spedito…!), ha diretto per due ore piene l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI regalando emozioni in quantità. Il concerto è partito da Varianti su un segnale di polizia, proprio con una sorta di classica sirena “ni-no-ni-no…” che sfumava poi in tutt’altra esecuzione per richiudersi, alla fine, nuovamente nella sirena. Ci sono state poi musiche da svariati film tra i quali cito il tema del mitico Il Buono, il Brutto, il Cattivo (qui il pubblico ha applaudito all’inizio dell’esecuzione… che palle!) e, da questo film, anche L’Estasi dell’Oro che corrisponde alla scena quando raggiungono il cimitero e il Brutto si mette a correre davanti alle tombe, se ricordo bene, per poi cercare quella di Bill Carson. Gran esecuzione del soprano! Altri film famosi, che però non ho visto, erano Baaria e Nuovo Cinema Paradiso… Ho poi riconosciuto la musica de Indagine su un Cittadino al di Sopra di ogni Sospetto (che pure non ricordo di aver visto, ma è strafamoso come tema!) e un paio di musiche dal film Mission ovvero Gabriel’s Oboe e On Earth as it is in Heaven, per intenderci la musica della pubblicità per l’8 per mille alla Chiesa Cattolica! Dovrò vederlo, questo Mission

Ce n’erano un sacco di musiche, diciamo che conoscendolo per lo più per quelle dei western mi aspettavo ne suonassero qualcun’altra, che so il Triello sarebbe stato stupendo, oppure il carillon de Per qualche dollaro in più…

Non ho capito se fosse un inedito o meno ma è stato un bel momento anche la musica sulle parole di Pier Paolo Pasolini: in pratica c’era una registrazione della sua voce, una sua riflessione, col sottofondo di una composizione del Maestro.

Alla conclusione di ogni esecuzione una quantità di applausi e tante volte dal pubblico si alzavano urla tipo <<grande Ennio!>> con applausi al seguito! Finito il programma, il Maestro ha fatto come per raccogliere i suoi spartiti e andarsene per poi tornare a concedere bis 🙂

Ecco, non avendo mai assistito a nulla di simile mi aspettavo qualcosa tipo un saluto verbale al pubblico, invece “solo” inchini a profusione.

Bella la musica, bella la compagnia, bella la serata con la Luna piena senza veli, bella l’Arena gremita… Se mi ricapitasse, lo rifarei!

Per un assaggio, prendo in prestito un filmato relativo a Nuovo Cinema Paradiso (grazie a S per le riprese!). Buon ascolto!

Whisky il ragnetto

Settimana scorsa mia madre m’ha portato un CD con questa canzone per bambini poiché al lavoro gliene serviva una copia di riserva: che dire, è troppo forte! 😀
Su YouTube direi di non aver trovato, finora, l’esatta versione che ho avuto modo di ascoltare, in compenso ho appreso che questo testo è stato oggetto di diverse interpretazioni, tra cui quella che vi propongo dove la canzoncina diventa addirittura metal: buona visione!

Un pugno di sabbia

I Nomadi, 1970

Che sapore c’è
ritornar con te,
ho nel cuore
l’amore insieme a te
ma con gli occhi rivedo
ancora lui con te.

Che sapore c’è
perdonare a te,
non c’è stata primavera
insieme a te
dal momento che il sole
non era più con me.

Ti baciava le labbra
ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra
e un pugno di sabbia
negli occhi miei
oggi c’è.
Che dolor
mi lasciò lei,
che dolor.

Che sapore c’è
perdonare te,
di avermi insegnato
che cos’è il dolor
che non può scomparir
se ricordo che…

Ti baciava le labbra
ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra
e un pugno di sabbia
negli occhi miei
oggi c’è.
Non vedo te,
sei tu
io non lo so…

Ti baciava le labbra…

Ciao Mino!

Questa sera ho appreso dal TG della scomparsa di Mino Reitano… Niente, giusto per ricordarlo… Qui l’ANSA pubblica alcune interviste di chi l’ha conosciuto, poi c’è la sua storia, mi sembra un articolo ben fatto. Ora canterà per rallegrare chi ci attende lassù!

Tutta mia la città – Equipe 84 (1969)

No, non verrai: l’orologio nella strada ormai corre troppo per noi
So dove sei: tu non stai correndo qui da me, sei rimasta con lui
Le luci bianche nella notte sembrano accese per me
È tutta mia la città

[Rit.]
Tutta mia la città, un deserto che conosco
Tutta mia la città, questa notte un uomo piangerà

No, non verrai: fumo un’altra sigaretta e poi me ne andrò senza te
Porto con me un’immagine che non vedrò: tu che corri da me
Da un’automobile che passa qualcuno grida "Va a casa"
È tutta mia la città

[Rit.]

Tu non ci sei: io mi sono rassegnato ormai, tu non eri per me
Tu sei con lui? Cosa importa, io non soffro più: forse è meglio così

[Rit. x3]

Viva la gente

Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar
il lattaio, il postino e la guardia comunal.
Per la prima volta vedo gente intorno a me.
Ieri non ci badavo non so proprio perché.

[Rit.]
Viva la gente la trovi ovunque vai
viva la gente simpatica più che mai!
Se più gente guardasse alla gente con favor
avremmo meno gente difficile
e più gente di cuor
avremmo meno gente difficile
e più gente di cuor.

Dal nord e dal sud li vedevo arrivar
come grandi fiumi che discendon verso il mar.
Quasi una gran festa fatta apposta per un re.
Vale più delle cose la gente intorno a me.

[Rit.]

Dentro tutti quanti c’è del bene c’è del mal,
ma in fondo ad ogni cuore è nascosto un capital.
Ed ora un sol pensiero mi assilla notte e dì:
renderli sempre più grandi, che Dio vuole così.

[Rit.]

(testo ripreso da qui in seguito ad un’illuminazione nel dormiveglia)

Nomadi alla Festa dell’Umidità

Mercoledì scorso, i Nomadi hanno allietato la serata alla Festa dell’Umidità, presso l’arena sul lago (ma il lago dov’è, dietro al palco?). Poiché il Verro non va pazzo per questo gruppo, e comunque non capisco come si possa fare, abbiamo dapprima fatto svariati giri delle bancarelle, che vedevo aperte per la prima volta quest’anno, ma comunque la musica si sentiva eccome. Sul finire, abbiamo ascoltato 4-5 canzoni, quelle di chiusura insomma, con pezzi come "Dio è morto" e "Io vagabondo" che è stata proprio l’ultima, cantata anche dal pubblico. Notevole. La prima volta che li sento suonare dal vivo. Che dire, davanti al palco se qualcuno vi avesse buttato uno spillo dall’alto, difficilmente avrebbe toccato terra in tempi brevi, un pienone. Alla fine, saluti di rito e lettura di numerosi striscioni portati dai fan. Bellissimo, applausi più che meritati.

What is Love

Howard Jones, 1983

I love you whether or not you love me
I love you even if you think that I don’t
Sometimes I find you doubt my love for you, but I don’t mind
Why should I mind, Why should I mind

[Rit.]
What is Love anyway, does anybody love anybody anyway
What is Love anyway, does anybody love anybody anyway

Can anybody love anyone so much that they will never fear
Never worry never be sad
The answer is they cannot love this much nobody can
This is why I don’t mind you doubting

[Rit.]

And maybe love is letting people be just what they want to be
The door always must be left unlocked
To love when circumstance may lead someone away from you
And not to spend the time just doubting

[Rit. x2]

Face to Face – Heart to Heart

The Twins, 1982 (in gamba questi crucchi)
 
I thought it would be easy to forget you
For after all it’s been such a long time
And yet the memories of you still hurt me
They’ve been inscribed with needles in my mind
 
I’m sure I could convince you
If only you would let us meet again
 
Face to face – Heart to heart
Face to face – Heart to heart
 
Think back to when we were together
How long we thought our mutual love would last
How hard it was for us to leave each other
Is all of that now buried in the past?
 
I’m sure I could convince you
If only you would let us meet again
     
Face to face – Heart to heart…

(che diamine, davvero, se avessi la possibilità di rivederti, di chiarire… Forse tra quattro annetti)

(I Just) Died in Your Arms

Cutting Crew, 1986

I keep looking for something I can’t get
Broken hearts lie all around me
And I don’t see an easy way out of this
Her diary, it sits on the bedside table
The curtains are closed, the cat’s in the cradle
Who would’ve thought that a boy like me could come to this

RITORNELLO:
Oh, I just died in your arms tonight
It must’ve been something you said,
I just died in your arms tonight
Oh, I just died in your arms tonight
It must’ve been some kind of kiss
I should’ve walked away, I should’ve walked away

Is there any just cause for feeling like this
On the surface I’m a name on a list
I try to be discreet, but then blow it again
I’ve lost and found, it’s my final mistake
She’s loving by proxy, no give and all take
‘Cause I’ve been thrilled to fantasy one too many times

RIT.

It was a long hot night
She made it easy, she made it feel right
But now it’s over, the moment is gone
I followed my hands, not my head,
I know I was wrong

RIT.